Andamento generale del settore
Secondo i dati Ance, rispetto alle previsioni formulate nel corso dell’anno, il 2017 ha mostrato dinamiche profondamente incerte per il settore delle costruzioni, che hanno inciso negativamente sui livelli potenziali di produzione.
Il preconsuntivo stimato dallAnce per il 2017 è, infatti, di un ammontare degli investimenti in costruzioni leggermente inferiore ai livelli del 2016 (-0,1% in termini reali).
Su tale risultato incide, in modo preponderante, il proseguimento della dinamica negativa dalle opere pubbliche, che impedisce il tanto atteso cambio di segno degli investimenti in costruzioni nel complesso. Tale flessione, infatti, supera l’apporto positivo dato dal rafforzamento della ripresa del comparto non residenziale privato e dal rallentamento della caduta della nuova edilizia abitativa.
Sempre secondo l’Ance il 2018 puè davvero rappresentare l’anno di svolta per il settore delle costruzioni.
Dopo una lunga e pesantissima crisi, gli investimenti complessivi tornano a crescere: la previsione dell’Ance è di un aumento dei livelli produttivi del +2,4% in termini reali, stima rivista a rialzo rispetto al +1,5% dell’Osservatorio di luglio scorso.
Questo nuovo trend deriva dal prolungamento della crescita del comparto della riqualificazione del patrimonio abitativo, dall’importante e atteso cambio di segno nelle opere pubbliche – dopo oltre un decennio di forti cali – e da un auspicato recupero dei livelli produttivi nella nuova edilizia abitativa. A ciò si aggiunga il consolidarsi della ripresa del comparto non residenziale privato.
L’analisi tiene conto dell’impatto sui livelli produttivi delle misure contenute nella Legge di Bilancio 2018, finalizzate al rilancio degli investimenti infrastrutturali e degli incentivi fiscali legati al sismabonus ed ecobonus destinati ad interi edifici, che possono dare un reale avvio a un diffuso piano di prevenzione del rischio sismico e di ammodernamento del patrimonio edilizio italiano.
In questo scenario, nel dettaglio dei singoli comparti, si osserverebbe un ulteriore aumento dell’1,3% per gli interventi di manutenzione straordinaria sullo stock abitativo e un significativo incremento del 3,7% per gli investimenti in costruzioni non residenziali private.